lunedì 14 dicembre 2015


INCONTRO DEL 6 NOVEMBRE 2015

PER MANO MIA  Il Natale del Commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni

Questo giallo è stato apprezzato da tutti per la scrittura, le descrizioni  poetiche e per le vicende umane di ogni personaggio.

Il romanzo è ambientato nella Napoli degli anni ’30, durante il periodo fascista, nei giorni antecedenti il Natale.
L’autore, durante tutto il romanzo, fa vivere con tante descrizione la viglia del Natale e come viene vissuto dalla città in fermento.

In un appartamento signorile vengono trovati i corpi massacrati dei signori Garofalo, lui centurione fascista addetto al controllo della pesca e lei casalinga.

Le indagini verranno svolte dal Commissario Ricciardi, non un poliziotto comune, infatti ha un dono oppure una maledizione: quando  è alla presenza di un delitto o passa in un luogo dove il delitto è avvenuto  riesce a sentire le ultime parole pronunciate in punto di morte dalla vittima.

Questa sua caratteristica è stata giudicata in maniera diversa dalle lettrici, alcune l'hanno giudicata inquietante altre invece ritengono che la sua umanità venga rinforzata, comunque questo dono lo aiuta sicuramente nel suo lavoro.

E' ricco, non è coniugato e vive con una tata, Rosa che sta invecchiando e le mancano le forze; quando il   Commissario se ne rende conto le fa promettere di cercare un'aiutante.

E' segretamente innamorato di Enrica che fa in modo di vedere tutte le sere dalla finestra illuminata presso la quale lei ricama; Ricciardi non ritiene di dichiararsi in quanto teme che la sua maledizione possa rovinare la relazione e quindi l'amore rimane platonico; Ricciardi però riceve le continue avances di Lidia, vedova bellissima e ricca di un tenore ucciso e conosciuta da Ricciardi durante le indagini. 

E' comunque giudicato da tutte le lettrici, oltre che bello (occhi verdi e ciuffo ribelle) molto affascinante.

Il commissario Ricciardi, insieme al suo brigadiere Maione,  inizia le indagini che li porteranno a due indiziati principali: Lomunnno e la famiglia di pescatori Boccia.  Entrambi avevano motivi per odiare Garofalo.

Lomunno viene  accusato ingiustamente da Garofalo di aver preso denaro illegalmente e per questo viene imprigionato, perde il posto e viene sostituito da Garofalo di cui prima era il capo. 

I Boccia, pescatori molto poveri e con un bambino molto ammalato, si erano recati nell’appartamento dei Garofalo prima della scoperta del delitto per chiedere  un rinvio del pagamento della multa comminata dal Garofalo per  problemi relativi alle regola sulla pesca di cui erano  stati accusati ingiustamente e per le quali avrebbero perso la barca.

In effetti questi indiziati sono già in parte scagionati dalla scrittura che l’autore inserisce in corsivo tra i capitoli.

Un primo indizio scoperto dai due poliziotti è la  scoperta di una  statuina di San Giuseppe rotta sotto il tavolo del presepe allestito in casa Garofalo.

Anche il  presepe ha una parte importantissima nella storia, perchè o lo si trova in tutte le case visitate dai due poliziotti, perché il motivo per il quale le varie statuine devono stare nel presepe viene ben  raccontato da un prete a cui Ricciardi si rivolge per capire l’importanza di ogni figura e perché Napoli è quasi la culla del presepe stesso.

Tra le persone vicine a Garofalo c'è Suor Veronica che Ricciardi decide di andare a trovare.  Suor Veronica, piccola, grassottella, con la voce stridula e le mani sempre sudate, è la sorella della Garofalo e si prende cura abitualmente della nipotina portandola in convento come è successo anche il giorno del delitto. Suor Veronica è anche molto devota al presepe e in quel periodo ne sta allestendo uno molto grande in convento.

La scintilla però che fa scattare la soluzione del delitto è dovuta al fatto che, durante una passeggiata tra i venditori di pesce, Ricciardi vede scappare un capitone da una cassetta e questo gli ricorda ricorda le mani sempre sudate di Suor Veronica, la vecchiaia di Rosa alle quali sfugge dalle mani Gesu Bambino  mentre preparava anch'essa il presepe e il San Giuseppe rotto in casa Garofalo, 

Abbandona le tracce che sta seguendo e si reca nuovamente al convento dove in presenza di suor Veronica, finge di gettare a terra la statua di San Giuseppe. Suor Veronica, ha una reazione violenta, si scaglia con un coltello in mano contro il Commissario e a quel punto confessa il suo delitto, continuando però a dire che non aveva rotto volontariamente la statua di San Giuseppe ma che le era sfuggita dalle mani, come se fosse più preoccupata dello sfregio a San Giuseppe che del delitto che aveva commesso. Si giustifica dicendo che il cognato e la sorella erano indegni di essere genitori e di fare il presepe.

Nel romanzo è stata da tutte le lettrici sottolineata l'emozione che suscita  la storia di Maione che fa riflettere sulla vera essenza del Natale. Aveva perso il figlio maggiore per mano di un delinquente che in punto di morte confessa che il vero assassino era il fratello più giovane, Biagio. A questo punto nascono in Maione  dapprima sentimenti di vendetta, ma alla vigilia di Natale, quando, seguendo Biagio, forse per vendicarsi, incontra Lucia, sua moglie, che lo aveva seguito.  Ricordando il figlio ucciso entrambi decidono di perdonare il vero assassino e ritornano  a casa per festeggiare la vigilia e Maione porta a casa Benedetta, la figlia dei Garofalo, rimasta sola.

Un''altra lettrice con la quale eravamo tutte d'accordo ha rilevato che l'emozione è in tutto il libro, nella scrittura, nelle storie e nel Natale.


INCONTRO DEL 4 DICEMBRE

LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT di Joel Docker

Si tratta di un thriller che per le molteplici situazioni che cambiano continuamente gli indizi, ha lasciato tutte incollate al libro. Come particolarità viene segnalato che i capitoli sono numerati al contrario dall'ultimo al primo.

E' la storia di uno scrittore di successo, Harry Quebert che ha avuto un grande successo per la pubblicazione del romanzo" Le origine del male " in cui racconta il suo amore di uomo maturo con una ragazzina quindicenne di nome Nola che viene assassinata.

La narrazione si svolge con continui flash-back tra il 1975, anno delle vicende, e il 2008, anno delle indagini svolte da Marcus, ex-allievo di Harry, che le fa riaprire.

Il delitto riguarda la morte di Nola che risale al 1975 ma il cui corpo viene trovato nel 2008 nel giardino di Harry e, per questo, viene ritenuto responsabile e imprigionato.

Marcus, decide di recarsi sul posto per scagionare il suo amico in quanto non lo ritiene capace del delitto.

Le indagini si rivelano complesse perchè ogni indizio viene smentito da uno successo e ogni sospettato viene scagionato subito dopo.

Alla fine del racconto, quando sembra finalmente di poter individuare l'assassino in  Caleb, in quanto innamorato anche lui di Nola e forse da lei rifiutato, avviene un primo colpo di scena quando si scopre che gli assassini sono due poliziotti, il commissario che seguiva le indagini e il marito di Jenny una donna innamorata di Harry nel passato.

L'altro colpo di scena è la rivelazione di Harry che il romanzo di grande successo, che tutti credevano scritto da lui, in realtà era stato scritto da Nola.

Non vi è stato nulla nel libro che abbia particolarmente emozionato anche se è stato di gradevole lettura; un a lettrice ha segnalato che nessuno e niente è come sembra in questo romanzo ma anche questo non è riuscito a suscitare emozioni.

La scrittura è spesso frettolosa.






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