Il Libro scelto per il prossimo mese è I sentieri dei nidi di ragno di I. Calvino che si ritirerà il 17 aprile.
Il Gruppo di Lettura (GdL) Rosso Magenta è nato nel dicembre 2010 con il desiderio condiviso di riscoprire, commentare arricchirsi attraverso tante storie dimenticate, sconosciute, note che i libri contengono. Partendo dal libro “Un nulla pieno di storie” di Sebastiano Vassalli, è nata l’idea di leggerne un altro dello stesso autore, ambientato nel nostro territorio. Abbiamo individuato poi altri filoni di tipo storico-geografico e sociale che hanno guidato le scelte delle letture successive.
venerdì 27 marzo 2015
giovedì 26 marzo 2015
SABATO 14 MARZO - INCONTRO CON FLAVIO SORIGA
In collaborazione con il Circolo Culturale Sardo "Grazia Deledda", la Biblioteca "Oriana Fallaci" è stato organizzato un incontro con lo scrittore Flavio Soriga per discutere dei suoi libri Sardinia Blues e Metropolis.
Dopo una breve presentazione del nostro GDL allo scrittore, il nostro Sindaco, Marco Invernizzi, ha introdotto il libro Sardinia Blues mettendone in risalto la scrittura moderna e veloce. Sottolineando che il "desiderio" era il filo conduttore del romanzo e che il libro avrebbe potuto benissimo essere la sceneggiatura per un film.
E' stato fatto notare allo scrittore che sembra che nel romanzo voglia prendere le distanze dalle tradizioni arcaiche e romantiche con cui i continentali pensano alla Sardegna
Lo scrittore ha fatto notare che le tradizioni continuano ad esistere ma che l'isola, pur rimasta nel suo isolamento per lungo tempo, fa parte del mondo globalizzato in cui tutti viviamo con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta.
Ha parlato anche della talassemia, malattia diffusa nell'isola, molto presente nel romanzo, con una leggerezza che dà speranza a coloro che la devono affrontare.
Gli è stato chiesto se il romanzo è autobiografico e lui per tutta risposta ha letto ironicamente la dichiarazione che "tutti i fatti e i personaggi descritti sono pura fantasia dell'autore ............".
Su richiesta ha parlato anche delle sue attività per organizzar festival di scrittura e nella televisione.
E' stato di una simpatia veramente contagiosa.
Anche per questo incontro dobbiamo ringraziare la perfetta organizzazione del Circolo Culturale Sardo di Magenta che ha contribuito alla riuscita dell'evento.
In collaborazione con il Circolo Culturale Sardo "Grazia Deledda", la Biblioteca "Oriana Fallaci" è stato organizzato un incontro con lo scrittore Flavio Soriga per discutere dei suoi libri Sardinia Blues e Metropolis.
Dopo una breve presentazione del nostro GDL allo scrittore, il nostro Sindaco, Marco Invernizzi, ha introdotto il libro Sardinia Blues mettendone in risalto la scrittura moderna e veloce. Sottolineando che il "desiderio" era il filo conduttore del romanzo e che il libro avrebbe potuto benissimo essere la sceneggiatura per un film.
E' stato fatto notare allo scrittore che sembra che nel romanzo voglia prendere le distanze dalle tradizioni arcaiche e romantiche con cui i continentali pensano alla Sardegna
Lo scrittore ha fatto notare che le tradizioni continuano ad esistere ma che l'isola, pur rimasta nel suo isolamento per lungo tempo, fa parte del mondo globalizzato in cui tutti viviamo con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta.
Ha parlato anche della talassemia, malattia diffusa nell'isola, molto presente nel romanzo, con una leggerezza che dà speranza a coloro che la devono affrontare.
Gli è stato chiesto se il romanzo è autobiografico e lui per tutta risposta ha letto ironicamente la dichiarazione che "tutti i fatti e i personaggi descritti sono pura fantasia dell'autore ............".
Su richiesta ha parlato anche delle sue attività per organizzar festival di scrittura e nella televisione.
E' stato di una simpatia veramente contagiosa.
Anche per questo incontro dobbiamo ringraziare la perfetta organizzazione del Circolo Culturale Sardo di Magenta che ha contribuito alla riuscita dell'evento.
INCONTRO DEL 13 MARZO 2015
DIARIO CLANDESTINO di GIOVANNII GUARESCHI
Il libro racconta la prigionia dell’autore in un campo di
concentramento per militari, prima in Polonia e poi in Germania, dal ‘43 al
‘45.
Non si tratta di un vero diario, come lo stesso autore ci
dice all’inizio del libro; infatti non racconta giorno per giorno la prigionia
ma si tratta quasi di un’antologia di situazioni tra il doloroso, il tenero, il
nostalgico e l’ironico.
Ci limitiamo quindi a citare solo alcune pagine, perché molte quelle che meritano una
riflessione particolare come ad esempio quelle che seguono.
Sulla fame, esorcizzandola con una lettera indirizzata
alla moglie alla quale dà istruzioni su
come imbandire la tavola per il Natale; oppure quando non si riconosce allo
specchio per la magrezza.
Sulla tenerezza che traspira da alcune pagine come quella
della morte del Capitano che conserva tre tavolette di cioccolata destinate ai
suoi bambini e muore di fame.
Sulla nostalgia, quando parla del figlio mai nato o di
Carlotta, la cui fotografia è l’unico oggetto che si salva nell’episodio del
Pacco rotto dove l’autore raggiunge un punto di ironia veramente eccezionale.
Su sogno, con il quale evade dalla condizione tragica in cui si trova,
consentendogli di rimanere in vita senza impazzire. Infatti, ritroviamo il
sogno nel racconto di Cip, figlio di un guardiano addetto al controllo e
all’uccisione di eventuali evasori, la cui fotografia viene persa dal padre
mentre viene portato in infermeria. La fotografia viene ritrovata da Guareschi,
che con l’immaginazione fa diventare il
bambino piccolo piccolo tanto da poterlo tenere nel nella suo gavettino, per
soddisfare il bisogno di tenerezza per i figli e per sentire un po’ meno la
nostalgia.
Nonostante la terribile condizione in cui vive, la
cultura e la poesia gli sono d’aiuto (molto poetica la descrizione della scia
lasciata nel cielo da un aereo da caccia).
Anche sulla fine della prigionia, con la riconquistata
libertà, c’è moltissima ironia, dalla
Camel nell’orecchio dell’americano, alla passione dei russi per la sveglia e
alla sua opinione sugli italiani che “non muoiono neanche se li ammazzano”.
Rivolge un pensiero ironico sulla libertà di spirito
anche alla sulla Signora Germania quando dice: “di fuori è una faccenda molto
facile da comandare ma dentro ce n’è un altro e lo comanda solo il Padre
Eterno”.
E’ davvero un diario “particolare”, è un denuncia della
guerra che non ha mai un senso perché è violenza dell’uomo sull’uomo, solo
perché dall’alto qualcuno lo comanda.
La bravura di Guareschi
si rileva anche nel modo in cui descrive un argomento così terribile
senza intristire nonostante la commozione che fa comunque nascere nei lettori
E’ piaciuto comunque a tutte le lettrici.
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